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ESPANDI IL TUO BUSINESS ALL'ESTERO PER RENDERLO PIU FORTE

UNA NUOVA VITA PER LA TUA IMPRESA

Fare business, nel mondo moderno, richiede precise peculiarità. Non può bastare tenere i conti in ordine o badare all’ordinaria amministrazione. Occorre acquisire un approccio illuminato in rapporto agli affari e adottare una reale visione strategica.

Un imprenditore non può non porsi obiettivi ambiziosi, altrimenti viene meno la ragion d’essere della sua attività. In questo scenario il mercato interno, per dimensioni, per vincoli (di varia natura: burocratica, fiscale ecc.), può rivelarsi davvero angusto.

Occorre guardare oltre: in concreto, bisogna interrogarsi sullo stato di salute della propria impresa e considerare seriamente la possibilità di esportare il business per renderlo più solido e più duraturo.

La parola chiave è internazionalizzazione, ovvero l’adattamento di un’azienda e dei suoi prodotti/servizi ad altri mercati, diversi da quello del luogo di origine.

Perchè farlo? Innanzitutto perché significa uscire da una situazione stagnante, ridando così vigore all’attività.

Diversi studi recenti, condotti da istituti di prim’ordine (con l’Istat in prima fila), hanno fotografato in maniera molto chiara la situazione: in tutto il mondo si registra una netta ripresa del commercio internazionale. 

Nell’anno in corso si prevede un’ulteriore crescita del PIL mondiale, a seguito di un un 2021 caratterizzato da una rinascita dei traffici: una rinascita trainata dall’accumulo della domanda e dal forte impulso dato dagli incentivi.

LOCAL O GLOBAL?

Secondo uno studio commissionato da HSBC (uno dei più grandi gruppi bancari al mondo), dal titolo “Italy goes global”, coordinato dall’Università di Padova e giunto alla seconda edizione, le imprese nostrane hanno affrontato con grande flessibilità la crisi pandemica: più del 35% ha modificato le proprie strategie di internazionalizzazione o sta valutando di intraprendere tale procedimento.

Una tendenza del genere viene riscontrata soprattutto nelle grandi imprese, quelle con oltre 250 dipendenti e con un fatturato superiore ai 200 milioni di euro all’anno. In realtà, come vedremo in seguito, non sono soltanto le aziende top ad “uscire” dai confini nazionali; sono sempre di più le piccole aziende che decidono di fare un passo del genere.

Tutti gli studi condotti sulla materia confermano un dato: le imprese più internazionalizzate (includendo nel campo di analisi sia quelle che vantano un’intensa attività di export che quelle presenti in almeno cinque mercati esteri) sono quelle che presentano maggiori livelli di redditività.

Un’intensa attività di esportazione può contribuire alla crescita del fatturato, del profitto e a migliorare la solvibilità. Per uscire da un mercato interno fin troppo limitato e limitante e cogliere l’opportunità di nuovi affari, l’imprenditore moderno è chiamato a svolgere delle azioni tattiche, a livello locale, in modo da rispondere alle esigenze del consumatore straniero. Il tutto partendo da un progetto globale e da un’analisi preventiva del mercato che si intende conquistare.

In molti sono convinte che, per avere successo all’estero, basti replicare ovunque alla stessa maniera il proprio modello di business e il proprio prodotto.  Niente di più sbagliato. Bisogna invece conoscere alla perfezione la potenziale clientela, sia dal punto di vista quantitativo (età, sesso, reddito ecc.) che qualitativo (abitudini, necessità, mentalità ecc.) e proporre offerte cucite su misura.

SUGGERIMENTI PER ESPANDERSI ALL'ESTERO

In generale, per dare una svolta ai propri affari, occorre in prima battuta riconoscere le proprie difficoltà. Partendo dall’analisi dello stato di salute dell’azienda, ecco tre consigli utili per inaugurare una nuova era per la vostra attività all’estero.

 

  1. Analisi socio culturale del nuovo target

Un business che ha smarrito il focus su questo aspetto è un business destinato a finire fuori strada. Servono azioni tese a rimettere il cliente ideale al centro dell’attività, anche nella comunicazione. Bisogna ridefinire chi è, quali desideri ha e quali esigenze o problemi presenta. Analizzando l’elenco dei clienti, inclusi quelli del passato, si possono ricavare alcuni dati molto utili; ad esempio individuando quali acquirenti sono stati più redditizi per l’azienda e grazie a quali prodotti o servizi. Ogni azione nel campo della comunicazione e del marketing dovrà essere mirata a raggiungere clienti  ben definiti, parlando in maniera chiara delle sue necessità e di come la vostra azienda può soddisfarle.

 

 

  1. Fissare gli obiettivi

Sotto il profilo commerciale ciò vuol dire innanzitutto pianificare il budget, per mese e per prodotto.  L’obiettivo va dettagliato indicando quali azioni sono necessarie per raggiungerlo e con quali tempi. Vanno poi calcolati i potenziali tassi di conversione delle azioni di marketing, per capire quali offerte vengono chiuse oppure se sono più proficui i contatti online o quelli offline. Avere una strategia ben definita è fondamentale e rappresenta la stella polare di qualunque imprenditore dotato di una visione prospettica.

 

 

  1. Farsi capire nella lingua locale

Secondo una recente indagine Nielsen, in Italia nei soli mesi di marzo e aprile 2020 è stata registrata una crescita del settore e-commerce dell’80%. Per superare la crisi e far crescere i propri affari è fondamentale diversificare i canali commerciali. Chi già possiede un e-commerce può promuoverlo in maniera ulteriore adottando scontistiche e lanciando offerte valide soltanto online. Le aziende che non sono dotate di un sito di proprietà dovrebbero invece aprirsi a canali alternativi per la vendita in rete quali social network e marketplace.

“Emigrare” con successo

Internazionalizzarsi. Una parola forse complessa da pronunciare ma che cela una realtà relativamente semplice da interpretare.

Le statistiche, ci dicono che le aziende internazionalizzate sono quelle che presentano i migliori tassi di profittabilità.

In Italia abbiamo un vasto numero di aziende, non necessariamente di grandissime dimensioni, che grazie alle loro esportazioni hanno contribuito in maniera efficace a trainare il PIL nazionale.

Tra gli aspetti più stimolanti da analizzare, vi è quello relativo agli ambiti maggiormente interessati dall’internazionalizzazione.

L’attività di internazionalizzazione non è detto che debba riguardare soltanto la sfera commerciale, relativa alla vendita di prodotti o servizi all’estero.

Anche le fasi dell’approvigionamento, dello sviluppo e della produzione possono essere interessate da tale procedimento.

Col passare del tempo e il consolidamento del prodotto offerto sul mercato di destinazione, un’azienda potrà avere necessità di internazionalizzare anche altri processi, quali il customer care e l’intero comparto della comunicazione e del marketing, fino ad arrivare, eventualmente, all’apertura di una filiale produttiva all’estero.

Il coraggio viene premiato: vantaggi di una scelta strategica

Cosa succede, quindi, se decidete di portare la vostra azienda oltre confine? I vantaggi sono innumerevoli.

In primis, l’internazionalizzazione è un processo “egualitario”, nel senso che, grazie ad essa, le piccole imprese si posizionano sullo stesso livello dei competitor più grandi, o quantomeno si avvicinano ad essi. Un’impresa che esporta con successo il proprio business diventa un’azienda perfettamente affermata, che in tal modo registra un aumento dei ricavi, una riduzione dei costi e l’apertura di nuovi sbocchi, che possono portare ad interessanti sviluppi futuri (anche in relazione a partnership o accordi di varia natura). La conquista di nuovi mercati, con la conseguente diversificazione degli introiti e l’incremento dei livelli di produttività e competitività, fortifica un’impresa e può allungarle la vita. Eventuali periodi di recessione economica possono essere meglio gestiti ed affrontati. Inoltre, agli occhi della potenziale clientela, un’azienda internazionale, che è riuscita a soddisfare i consumatori di uno o più paesi stranieri, ispira grande fiducia. Un brand che fa breccia nel muro di altri mercati è un brand forte, che non ha paura di misurarsi con le sfide che la modernità pone quotidianamente. Portare oltre confine i propri affari, dunque, rappresenta un’operazione strategica di grande lungimiranza. Nonché alla portata di tutti: non riguarda, insomma, soltanto i giganti dell’industria. Basta guardare le statistiche.

Tradurre... i tuoi affari

Per portare il business oltre i confini nazionali, è prioritario, una volta scelto il paese o i paesi in cui espandersi, parlare la stessa lingua del potenziale cliente.

Per far questo si rende necessario il ricorso ai servizi di un’agenzia di traduzione. Un team di professionisti, insomma, che provveda a trasporre nella lingua del mercato di destinazione tutto il materiale necessario per la “conquista” di un determinato paese.

In ambito online, andrà tradotto, in prima battuta, il sito dell’azienda. In ambito offline servirà tradurre materiale cartaceo come guide, cataloghi o manuali tecnici.

Altri servizi linguistici che molte agenzie offrono riguardano la gestione di conferenze o trattative, l’evasione della corrispondenza commerciale proveniente dall’estero e, in taluni casi, servizi di interpretariato.

Ecco alcuni plus tipici di un’affermata agenzia di traduzione, tramite la quale  potrai:

 

  • Contare su un gruppo di esperti dal grado di preparazione solitamente molto elevato e abituati a evadere ogni tipo di richiesta;
  • Demandare compiti di traduzione di varia complessità a traduttori madrelingua, specializzati in una o più materie;
  • Ottenere riscontri in tempi brevi o comunque ragionevoli. Già in fase di richiesta preventivo ci si renderà conto delle tempistiche di realizzazione dell’agenzia prescelta.

Una tendenza del genere viene riscontrata soprattutto nelle grandi imprese, quelle con oltre 250 dipendenti e con un fatturato superiore ai 200 milioni di euro all’anno. In realtà, come vedremo in seguito, non sono soltanto le aziende top ad “uscire” dai confini nazionali; sono sempre di più le piccole aziende che decidono di fare un passo del genere.

Tutti gli studi condotti sulla materia confermano un dato: le imprese più internazionalizzate (includendo nel campo di analisi sia quelle che vantano un’intensa attività di export che quelle presenti in almeno cinque mercati esteri) sono quelle che presentano maggiori livelli di redditività.

Un’intensa attività di esportazione può contribuire alla crescita del fatturato, del profitto e a migliorare la solvibilità. Per uscire da un mercato interno fin troppo limitato e limitante e cogliere l’opportunità di nuovi affari, l’imprenditore moderno è chiamato a svolgere delle azioni tattiche, a livello locale, in modo da rispondere alle esigenze del consumatore straniero. Il tutto partendo da un progetto globale e da un’analisi preventiva del mercato che si intende conquistare.

Quasi trent’anni di esperienza all’attivo e un ventaglio di servizi molto variegato. Un’agenzia come Eurojapan, fondata nel 1995, è in grado di soddisfare tutti i requisiti sopra elencati. Vantiamo servizi di traduzione/localizzazione ed editing da una parte e di supporto alla comunicazione dall’altra. 

Affermarsi all'estero: scopri come farlo col nostro webinar!

Il tema centrale del nostro webinar dedicato all’internazionalizzazione, sul fronte linguistico, è “Come trovare nuovi mercati all’estero”.

Consigliamo la visione di questo video a tutti quegli imprenditori alla ricerca di nuovi stimoli e nuove sfide: imprenditori desiderosi di rilanciare il proprio business, di renderlo più forte o, se necessario, di portarlo in salvo.

Nel corso del webinar verranno illustrati i vantaggi del processo di internazionalizzazione, soffermandosi su ciò che va fatto, nell’ambito linguistico e quindi della traduzione, per espandersi in altri paesi.

Partendo dalla spiegazione del concetto di internazionalizzazione, e dalla relativa distinzione con la localizzazione, saranno indicati i passaggi necessari per intraprendere tale percorso.

Per saperne di più non vi resta che compilare il form.